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Tra violoncelli di ghiaccio, Proust e Pasolini, prosegue il viaggio di Padova sulle ali della libertà

Concerti, convegni, spettacoli, lezioni sull’Europa, presentazioni letterarie e podcast nel calendario di dicembre dell’Ottocentenario dell’Università di Padova

30 novembre 2022. La libertà corre sul filo di un violoncello di ghiaccio, del tributo a due figure-simbolo della letteratura e del pensiero moderno, della presentazione di quattro nuovi libri e di una fitta rete di conferenze, lezioni, incontri, concerti. Dopo una prima parte di autunno focalizzata sui traguardi della ricerca scientifica e sulle lectio di studiosi internazionali e premi Nobel, l’Università di Padova aggiunge alle celebrazioni per il suo Ottocentenario un dicembre all’insegna della musica, del teatro, della storia, del dialogo tra le arti, il sapere e la contemporaneità. Sempre mantenendo centrale quell’idea di libertà che è scolpita nel motto dell’Ateneo e che ha illuminato l’intero calendario di eventi del 2022, riuniti attorno allo slogan Libera il tuo futuro.

Tra i protagonisti del mese c’è il violoncellista Giovanni Sollima, che il 9 dicembre proporrà un sorprendente Concerto di ghiaccio, eseguito all’interno di una bolla refrigerata allestita sul palco del Teatro Verdi. Costruito dall’artista americano Tim Linhart, il particolarissimo strumento ghiacciato utilizzato da Sollima sarà anche al centro di una serie di iniziative all’Orto Botanico. Uno spazio importante sarà dedicato a Marcel Proust e Pier Paolo Pasolini, i cui centenari della morte e della nascita saranno ricordati rispettivamente in un convegno accademico sul capolavoro dello scrittore francese Alla ricerca del tempo perduto, in programma dal 1° al 3 dicembre, e nello spettacolo Pa’, ispirato ai testi di Pasolini, diretto da Marco Tullio Giordana e interpretato da Luigi Lo Cascio il 13 dicembre per la comunità dell’Università di Padova.

Gli ultimi volumi di Patavina Libertas (Donzelli) e Storie libere (Carthusia), le due collane editoriali in collaborazione con l’Università di Padova, nate per raccontare la sua storia in occasione degli 800 anni, saranno presentati in un vero e proprio tour de force letterario, con quattro incontri in venti giorni. La scienza tornerà protagonista con il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, in dialogo con i curatori della mostra L’occhio in gioco il 19 dicembre all’Orto Botanico, mentre si completeranno i cicli Lezioni sull’Europa (con un appuntamento speciale dedicato a Russia e Ucraina) e 8×8 (che terminerà il suo lungo viaggio attraverso i secoli con una giornata sul Novecento). Inoltre, da oggi è disponibile Ottocento, la serie podcast di otto episodi dell’Università di Padova e Chora Media dedicata alla fondazione dell’Ateneo.

Il violoncello di ghiaccio

Che il violoncellista e compositore palermitano Giovanni Sollima sia una figura straordinaria nel mondo della musica classica e contemporanea lo testimonia una biografia che spazia dalla musica da camera al teatro, dai balletti alle installazioni artistiche, dalle esperienze con le grandi orchestre ai tour solisti. A dicembre a Padova se ne avrà l’ennesima prova nella settimana dedicata a uno dei suoi progetti più curiosi e innovativi, che ha come protagonista un violoncello di ghiaccio. L’evento-clou è il Concerto di ghiaccio, in programma venerdì 9 dicembre alle 21 al Teatro Verdi, in cui il virtuoso musicista siciliano si esibirà all’interno di una bolla refrigerata alla temperatura di 8 gradi sotto zero, accompagnato dalla Piccola Orchestra Lumière diretta da Andrea Aste (che eseguirà la sua parte all’esterno della bolla). La serata proseguirà con il Concerto Bizantino per violoncello e orchestra composto da Nicola Segatta e si chiuderà con una serie di improvvisazioni in cui gli strumenti di ghiaccio diventeranno tre: all’ice-cello di Sollima si uniranno quello di Segatta e l’ice-violin suonato da Corrado Bungaro, in un omaggio artistico – grazie anche all’interazione diretta con il pubblico – a quel concetto di libertà che ha guidato i primi 800 anni di vita dell’Università e le celebrazioni del 2022.

Ma la “settimana di ghiaccio” sarà lunga e ricca di iniziative. Prodotta e organizzata all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in collaborazione con l’associazione culturale Il Vagabondo, Wasabi Filmakers e il Teatro Stabile del Veneto, con il sostegno tecnico di Alì spa, si aprirà giovedì 7 dicembre alle 21 all’Orto Botanico con la proiezione a ingresso gratuito (su prenotazione) di N-ICE CELLO. Storia del violoncello di ghiaccio, il docufilm che racconta l’incredibile avventura di questo particolare strumento – costruito dall’artista statunitense Tim Linhart con l’acqua del ghiacciaio Presena, a 2800 metri di altitudine – e protagonista con Giovanni Sollima di un viaggio di 1500 chilometri dalle montagne del Trentino al mare della Sicilia, tra autostrade e teatri, barche e musei, città e luoghi naturali. Una splendida storia di musica e arte, con riflessioni sui temi del mutamento climatico e dello scioglimento dei ghiacciai, che sarà approfondito dopo la proiezione nell’incontro con Corrado Bungaro, musicista e manager musicale, ideatore del progetto. Gli strumenti di ghiaccio si potranno poi vedere da vicino, sabato 10 dicembre, dalle 16.30 alle 19.30, quando saranno esposti nella Sala Colonne dell’Orto Botanico, all’interno di una giornata che alle 17.30 prevede anche un incontro pubblico con il loro artefice Tim Linhart, scultore, pittore e liutaio specializzato proprio nella lavorazione del ghiaccio.

Marcel Proust & Pier Paolo Pasolini

Due giganti del Novecento, due voci che attraverso l’osservazione e il racconto del loro mondo hanno contribuito a plasmare la letteratura, la cultura e il pensiero moderno, due autori a cui l’Università di Padova offre un tributo in occasione dei rispettivi centenari. Scomparso a Parigi il 18 novembre 1922, Marcel Proust sarà il protagonista del convegno internazionale Proust e la scrittura del silenzio in “Alla ricerca del tempo perduto”, organizzato dal Collegio Universitario Gregorianum dal 1° al 3 dicembre al Complesso Beato Pellegrino.

A Pier Paolo Pasolini sarà invece dedicato lo spettacolo Pa’, il 13 dicembre in uno spettacolo riservato all’Università di Padova al Teatro Verdi (e nei giorni successivi con cinque repliche aperte al pubblico dal 14 al 18 dicembre). Produzione del Teatro Stabile del Veneto, basata sugli scritti dell’autore, regista e intellettuale nato a Bologna il 5 marzo 1922, con la drammaturgia di Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio (rispettivamente anche regista e interprete), è «una cernita nell’opus pasoliniano che non ha certo l’ambizione di dire tutto, ma di scegliere cosa abbiamo scoperto per noi di indispensabile», racconta Marco Tullio Giordananelle note di regia. «Più che la desolata rappresentazione dell’Italia che non c’è più, mi colpisce oggi quanto fosse per lui necessario consumarsi e mettersi a repentaglio, addirittura fisicamente, per poter decifrare e descrivere il suo Paese. Qualcosa che non riguarda solo l’intelligenza ma il corpo, la carne, il sangue. Questo spettacolo cerca di dar conto proprio di questa disperata attualità, senza preoccuparsi troppo di apparire parziale o arbitrario».

Quattro libri di storia e di libertà

Dal 2 al 21 dicembre, quattro incontri aggiorneranno il pubblico sulle ultime novità editoriali legate alla storia dell’Università di Padova. Tre di questi appuntamenti sono legati a Patavina Libertas, la collana in collaborazione con Donzelli Editore per l’Ottocentenario dell’Università nata per raccontare – attraverso volumi di alta divulgazione, frutto delle ricerche condotte da giovani storiche e storici dell’Ateneo – una “storia europea dell’Università”. Si comincia venerdì 2 dicembre alle ore 17 presso l’Aula Nievo di Palazzo del Bo con la presentazione di Intellettuali e uomini di corte – Padova e lo spazio europeo fra Cinque e Seicento, in cui si esplora la natura di università di frontiera dell’Ateneo, punto di incontro per studenti dell’intera Europa. Moderato da Anna Bettoni (docente UniPD e tra le autrici del libro), l’evento vedrà la partecipazione di Raffaele Ruggiero (Aix-Marseille Université), Amedeo Quondam (Sapienza Università di Roma) e Warren Boutcher (Queen Mary University of London), con i saluti istituzionali della prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale Monica Salvadori. L’approccio internazionale e cosmopolita viene mantenuto martedì 6 dicembre, con la presentazione all’Archivio Antico di Palazzo del Bo (ore 17) di un altro volume della collana, Stranieri. Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo. Focalizzato sui movimenti migratori degli studenti – che sono all’origine stessa della fondazione dell’Università nel 1222 – il libro sarà al centro di un incontro moderato dal regista e scrittore Giacomo Battiato, con Kaspar Gubler (University of Bern), Brigitte Marin (direttrice dell’École Française de Rome), Pavlina Rychterovà (Universität Wien, Österreichische Akademie der Wissenschaften) e – in collegamento – Roberto Delle Donne (Università di Napoli Federico II). I saluti istituzionali saranno portati dalla prorettrice con delega alle Relazioni Internazionali Cristina Basso. Il terzo appuntamento di questo mini-ciclo dedicato a Patavina Libertas arriverà nella settimana di Natale, mercoledì 21 dicembre alle 17 in Aula Nievo e riguarderà il volume Libertas. Tra religione, politica e saperi.

Giovedì 15 dicembre alle 17, sempre in Aula Nievo, l’attenzione sarà invece puntata su un’altra collana editoriale che ha accompagnato le celebrazioni dell’Ottocentenario dell’Università, scegliendo come pubblico di riferimento quello delle ragazze e dei ragazzi: Storie libere realizzata da Carthusia Edizioni in collaborazione e con la supervisione storicoscientifica dell’Università di Padova. Nell’occasione sarà presentato il testo conclusivo della serie, La voce del coraggio di Gigliola Alvisi (testi) e Sonia Maria Luce Possentini (illustrazioni), in cui si narra dal punto di vista della dodicenne Vandina uno dei momenti più importanti della storia recente dell’Università, l’appassionato discorso di apertura dell’anno accademico tenuto nel novembre 1943 – nella Padova occupata dai nazisti – dal nuovo Rettore Concetto Marchesi. Uno sguardo sul ruolo dell’Università nella Resistenza, sulla figura del Rettore e sulla medaglia al valore militare ricevuta nel 1945 dall’Ateneo. Assieme all’autrice Gigliola Alvisi saranno presenti Annalisa Oboe (direttrice del Centro di Ateneo Elena Cornaro e coordinatrice della collana Storie libere assieme a Telmo Pievani), Patrizia Zerbi (Carthusia Edizioni) e Giulia Simone (ricercatrice del Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova).

Lezioni sull’Europa, dialoghi sulle neuroscienze e sguardi sul novecento

Dicembre è anche il mese in cui si chiudono alcuni dei percorsi che hanno accompagnato – in certi casi per l’intero anno – la stagione delle celebrazioni dell’Ottocentenario. Domenica 4 dicembre alle 11 al Teatro Verdi termina il ciclo delle Lezioni sull’Europa, con un dialogo dedicato a quell’area nord-orientale che purtroppo nel 2022 è finita prepotentemente sotto i riflettori, a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. In Ucraina e Russia nell’Europa contemporanea, gli storici Andrea Graziosi e Niccolò Pianciola si confronteranno sul ruolo centrale dell’Ucraina per la comprensione della storia sovietica, russa e dell’Europa in generale. I due studiosi daranno profondità storica alla comprensione del conflitto, ragionando su questioni che sono state centrali nel Novecento europeo, tra cui il nesso tra guerre, rivoluzioni, il collasso e la costruzione di stati, la questione delle lingue, le transizioni dalle società agrarie a diverse varianti di “modernità” che sul medio periodo hanno condotto a stagnazione e declino demografici ed economici.

Lunedì 19 dicembre alle 17, l’Auditorium dell’Orto Botanico ospiterà un’intervista pubblica al neuroscienziato Giorgio Vallortigara. L’appuntamento sarà legato alla mostra L’occhio in gioco, anch’essa parte delle celebrazioni per l’Ottocentenario, in corso fino al 26 febbraio 2023 al Palazzo del Monte di Pietà di Padova. Lo scienziato trentino, laureato a Padova e professore di Neuroscienze presso il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento, dialogherà con i curatori della mostra Luca Massimo Barbero, Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi sul tema “Passeggiate nei mondi percettivi degli (altri) animali”. Un altro progetto che giunge a conclusione è 8×8: Otto storie per otto secoli, che da marzo ha raccontato la storia dell’Università di Padova (e della città) attraverso incontri, conferenze, itinerari tematici, visite guidate e spettacoli. Il Novecento sarà il protagonista dell’appuntamento conclusivo, con iniziative programmate per l’intera giornata di sabato 17 dicembre.

Podcast Ottocento

La nascita dell’Università di Padova è storia nota: nel 1222 un gruppo di studenti di Bologna si trasferì a Padova per fondare il nuovo Ateneo. Finora però non era mai stata raccontata come in Ottocento, un’esperienza di immersione nel passato (e nel presente) realizzata da Chora Media con gli studenti dell’Università, mescolando storia e tecnologia, passione per la ricerca ed entusiasmo delle nuove generazioni. Suddiviso in otto episodi e distribuito a partire da oggi 30 novembre, con due nuovi episodi ogni settimana, su tutte le piattaforme gratuite di podcasting (Spotify, Apple Podcasts, Spreaker, Google Podcasts), Ottocento racconta un cammino che non si è mai interrotto, in un continuo gioco tra storia e attualità: da un lato ci sono le testimonianze del passato, che rivivono grazie al racconto del giornalista e speaker radiofonico Federico Taddia di fatti e aneddoti dell’epoca attraverso le esperienze di personaggi di fantasia; dall’altro le testimonianze del presente, concrete e reali, filtrate attraverso la voce di Pietro Osti, creativo, intrattenitore ed ex studente dell’Università di Padova,e il racconto dei giovani studenti contemporanei che lo scorso settembre hanno ripercorso i 161 chilometri che separano la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna e il Palazzo del Bo di Padova, rivivendo il cammino che otto secoli fa portò alla fondazione dell’Ateneo. Un gioco di memorie, ma anche un confronto tra la vita, i valori, le abitudini e le prospettive degli studenti del Duecento e di quelli che oggi rinnovano la storia e la missione dell’Università.

PADOVA 2022

L’Università degli Studi di Padova è nata nel 1222, quando alcuni studenti provenienti da Bologna fondarono lo «Studium Patavinum» alla ricerca di libertà di cultura ed espressione. In otto secoli di storia ha ospitato grandi scienziati (uno su tutti, Galileo Galilei), aperto nuove vie e luoghi per la ricerca scientifica (l’Orto Botanico, il Teatro Anatomico) e ricevuto anche una Medaglia d’oro al valore militare (nel 1945, per il ruolo avuto durante la Resistenza). Nel 2022 festeggia gli ottocento anni dalla sua fondazione, la sesta più antica al mondo. Un viaggio lungo 18 mesi che, iniziato a ottobre 2021, prosegue fino al 2023 e si dispiega in un calendario ricco di eventi: inaugurazioni, cerimonie, conferenze, incontri di divulgazione scientifica, eventi pubblici, manifestazioni, pubblicazioni dedicate, congressi, performance, spettacoli, concerti, esposizioni, itinerari, visite guidate, laboratori e installazioni. Il suo motto è Universa Universis Patavina Libertas. www.800anniunipd.it

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