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L’alba dopo le notti della peste. Orhan Pamuk all’Università di Padova

Lo scrittore turco, Premio Nobel per la Letteratura nel 2006 e in uscita con il nuovo romanzo Le notti della peste, è protagonista il 30 settembre di un incontro con l’evoluzionista Telmo Pievani.

13 settembre 2022. Un dialogo tra letteratura e scienza, tra finzione e realtà, tra Oriente e Occidente, esplorando il passato per interpretare il presente e il possibile futuro. Venerdì 30 settembre, nell’ambito delle celebrazioni per il suo Ottocentenario, l’Università di Padova ospita l’incontro tra il Premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk e l’evoluzionista Telmo Pievani. Una delle voci letterarie più incisive del nostro tempo e il titolare della prima cattedra universitaria in Italia in filosofia delle scienze biologiche si confrontano sui temi di Le notti della peste, il nuovo libro dello scrittore turco, in uscita per Einaudi. Un viaggio libero tra tenebra e luce, alle ore 21, nell’Aula Magna dell’Università e in diretta streaming sui canali Facebook e YouTube dell’ateneo.

Nato nel 1952 a Istanbul, laureato nel 1977 all’Istituto di giornalismo della İstanbul Üniversitesi ed esordiente nel 1982 con Cevdet Bey ve Oğulları (Il Signor Cevdet e i suoi figli, sempre per Einaudi, che sta pubblicando in Italia l’opera completa dell’autore), Orhan Pamuk è tradotto in oltre sessanta lingue, con tredici milioni di copie vendute nel mondo. Dall’osservatorio speciale di Costantinopoli/Bisanzio/Istanbul – che da secoli è punto di incontro, confronto e scontro tra culture – ha raccontato nei suoi romanzi il rapporto tra il mondo orientale e occidentale, scavando nella storia turca e mettendone in mostra le caratteristiche, le contraddizioni, gli estremismi, il difficile equilibrio tra tradizione e modernità. Un lavoro che nel 2006 è stato premiato con il Nobel per la Letteratura, assegnato a Pamuk per il modo in cui «nel ricercare l’anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture».

Le notti della peste è un’opera-mondo universale, brulicante di personaggi e storie, che se da un lato attinge a una nobile tradizione letteraria (la «peste» già contagiosa protagonista sulle pagine di Alessandro Manzoni e Albert Camus) e si serve del meccanismo dell’invenzione (l’isola turca immaginaria di Mingher, dove il libro è ambientato nel 1901, al tramonto dell’Impero Ottomano), dall’altro si sposa inevitabilmente con l’attualità. Frutto di un processo creativo durato oltre tre anni, il romanzo è stato infatti terminato nei mesi in cui il mondo scivolava nel gorgo di una nuova pandemia, riscoprendone gli effetti sanitari, fisici, psicologici, sociali.

Dal gioco tra letteratura e realtà prenderà spunto il dialogo con Telmo Pievani, che si innesta nel ricco programma delle Nobel Lectures per l’Ottocentenario dell’Università di Padova. Dopo l’astronomo svizzero Didier Queloz (Nobel per la Fisica nel 2019, ospite oggi dell’ateneo alle ore 17 in Aula Magna), il 30 settembre è previsto un doppio appuntamento: alle 17 con il nefrologo britannico Peter John Ratcliffe (Nobel per la Medicina nel 2019) e alle 21 con Ohran Pamuk. Quindi arriveranno il fisico statunitense Adam Guy Riess (Nobel per la Fisica nel 2011, il 15 novembre) e il biochimico britannico Paul Nurse (Nobel per la Medicina nel 2001, il 24 novembre).

Orhan Pamuk è nato nel 1952 a Istanbul. Nel 2006 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, l’onorificenza più prestigiosa in una carriera ricca di tanti altri riconoscimenti (in Italia, il Grinzane Cavour nel 2002, il Tomasi di Lampedusa nel 2017, il Premio Costa Smeralda nel 2022). Tra i suoi libri, tutti tradotti da Einaudi, Il mio nome è rosso, Neve e Il Museo dell’innocenza. Il 27 settembre, tre giorni prima dell’incontro a Padova, esce in Italia il nuovo romanzo Le notti della peste.

Telmo Pievani è nato nel 1970 a Gazzaniga (Bergamo). Filosofo della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione, è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle scienze biologiche. È autore di numerose pubblicazioni nel campo della filosofia della scienza, tra cui Imperfezione. Una storia naturale (Cortina, 2019), La Terra dopo di noi (Contrasto, 2019), Viaggio nell’Italia dell’Antropocene (Aboca Edizioni, 2021, con Mauro Varotto) e Serendipità. L’inatteso nella scienza (Cortina, 2021).

PADOVA 2022

L’Università degli Studi di Padova è nata nel 1222, quando alcuni studenti provenienti da Bologna fondarono lo «Studium Patavinum» alla ricerca di libertà di cultura ed espressione. In otto secoli di storia ha ospitato grandi scienziati (uno su tutti, Galileo Galilei), aperto nuove vie e luoghi per la ricerca scientifica (l’Orto Botanico, il Teatro Anatomico) e ricevuto anche una Medaglia d’oro al valore militare (nel 1945, per il ruolo avuto durante la Resistenza). Nel 2022 festeggia gli ottocento anni dalla sua fondazione, la sesta più antica al mondo. Un viaggio lungo 18 mesi che, iniziato a ottobre 2021, prosegue fino al 2023 e si dispiega in un calendario ricco di eventi: inaugurazioni, cerimonie, conferenze, incontri di divulgazione scientifica, eventi pubblici, manifestazioni, pubblicazioni dedicate, congressi, performance, spettacoli, concerti, esposizioni, itinerari, visite guidate, laboratori e installazioni. Il suo motto è Universa Universis Patavina Libertas.

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